miércoles, 17 de octubre de 2012

Europa chiude programmi dell'Iran, che ora trasmette su IntelSat 20


Satellite Eutelsat rimpiazzato da IntelSat 20: 68.5 gradi Est, frequenza: 11.090 MHZ Symbol rate ; 25/600 FEC : 2.3, Polarità: verticale
L'Unione Europea (UE), fresca degli allori sfavillanti derivanti da un Premio Nobel per la pace (oh my god)- ha deciso di onorarlo degnamente. Ha proibito all'Iran il noleggio dei servizi di trasmissione di propri segnali di comunicazione. La censura culturale si aggiunge alla lista di azioni ostili che spaziano dalla guerra commerciale, diplomatica,
valutaria, finanziaria, con boicottaggi ed embargi vari e assortiti. Insomma, l'UE cinta dall'alloro della pace gentilmente omaggiato dai soci scandinavi, eleva di un altro scalino il livello della guerra contro l'Iran, ed è un passo dalla guerra condotta anche con mezzi militari.
Chiudendo il satellite europeo Eutelsat, l'UE si inoltra nella guerra delle comunicazioni, e restringe vari canali e stazioni trasmesse dall'Iran: PressTV, Al-Alam, Jame-e-Jam 1 y 2, Sahar 1 y 2, l'agenzia IRINN, Quran TV y Al-Kosar. 
L'Iran corre ai ripari ed annuncia che tutti i programmi censurati dall'UE si captano su Intel Sat 20, su questa posizione: 68.5 gradi Est Frequenza: 11.090 MHZ Symbol rate ; 25/600 FEC : 2.3 Polarità: vertical.

Gli europei possono continuare a vedere i programmi censurati visitando queste web: 
Prensa Watch TV Live Services(Tutti i paesi) Caja OHTV (Internet Set-top box) (mundial) Livestation (piattaforma di Internet Compatibile con PC MAC, Linux y todos los Tablet PC y teléfonos inteligentes.) iPhone / iPad App Android App Windows Mobile App para BlackBerry Press TV Mobile página 

Dall'Europa Europa è possibile evitare la censura seguendo i seguenti satelliti: 
Badr 5 (26E) 12,303 27,500 04.03 Badr 4 (26E)12,054 27,500 3.4 Galaxy 19 (97W) 12,053 22,000 4.3 D2 Optus (152E) 12,706 22,500 3.4 5A AsiaSat (100.5E) 3,66027,500 4.3 AsiaSat 3S (105.5E) 12,347 26,666 3.4 V, Hispasat 1C (30W ) 12 172 27500 3/4 Intelsat902 (62E)11,555 27,500 3.4 
IntelSat 10 (PAS10) (68.5E) 12,56226,657 2.1 Atlantic Bird 7 (7W) 11,227 27,500 3.4 V, Eutelsat Hot Bird 13b 12015 27500 3/4 H, NSS 12 57 E (cifrado) 11,605 45,000 04.03 DVB-S2, Eutelsat 36 A (cifrato) 12,284 27,500 03.04 DVB-S AR / MA

1 comentario:

Anónimo dijo...

In questi ultimi anni, diversi paesi hanno provato a costruirsi un punto di vista autonomo rispetto al flusso informativo egemonizzato dalle potenze anglosassoni.

Paradossalmente, ma non troppo, lo hanno fatto con canali in lingua inglese, oltre che in altre lingue. Non ci deve scandalizzare il fatto che i canali emergenti non abbiano partecipato con un punto di vista “neutro” al gioco della comunicazione.

Proprio per questo, rappresentando interessi “altri”, hanno segnato punti impressionanti.
Si pensi che nel giro di pochissimi anni RT, la tv russa in inglese, ha scalzato la BBC quale primo canale straniero presso il pubblico televisivo USA.

Segno che l’offerta “altra” risponde a una domanda che c’era: una domanda di “altra” informazione che la fabbrica dei media nostrana, in Occidente, non sapeva e – soprattutto - non voleva fornire.
I canali emergenti trasmessi da paesi un tempo senza voce - al netto della loro “non neutralità” (ma chi sarebbe neutrale, forse la CNN?, non scherziamo) - riuscivano a essere per molti argomenti fonti più attendibili rispetto alla propaganda omologata che passava dall’altra parte.

Prima di degenerare a MinCulPop delle bellicose petro-monarchie del Golfo, e prima di farsi sputtanare con direttori inquadrati nella CIA, perfino Aljazeera aveva aperto spiragli informativi inediti.
E così ci ritroviamo con meno voci. Qual è la prossima tappa? Senza un sistema autonomo di trasmissione, anche la Russia sarà vulnerabile rispetto alle decisioni belliche sui media prese da qualche recente Nobel per la pace. E perfino le nostre già inquadrate officine della menzogna saranno sempre più in uniforme, perché la dittatura avrà meno bisogno di maschere in borghese.

Occorrerà fare molto per conquistare il pluralismo, garantendo proprio le voci dissonanti. La nostra libertà è molto più in pericolo di quanto non appaia a prima vista. Non si vede molto in giro, al momento, a sua difesa. Partiamo comunque da un piccolissimo passo, diffondendo la prima petizione di IRIB.

Per chi non lo avesse capito, questa dittatura è solo agli inizi, e non si sazierà come non si sazia in campo finanziario. Combatterla ha a che fare con il bene più prezioso che dobbiamo difendere: il punto di vista altrui come garanzia del punto di vista nostro.

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