NO al "fracking"
La multinazionale Chevron è stata piegata dalle proteste, sospende le attività di ricerca a Silistea, municipio di Pungesti e si ritira dalla Romania. Nelle ultime settimane migliaia di rumeni hanno protestato con la Chevron che aveva programmato lavori per lo sfruttamento del gas. Il blocco del cantiere è stato motivato dal rifiuto categorico della tecnica conosciuta come "fracking", vale a dire frattura idraulica.
Le proteste degli ambientalisti -che effettuarono una marcia nella capitale Bucarest presso gli studi televisivi- mettevano in evidenza l'insensato e pericoloso meccanismo di rompere la roccia mediante l'infiltrazione di milioni di ettolitri d'acqua, con l'aggiunta di una miscela chimica molto tossica, per "liberare" il gas.
La multinazionale USA ha preferito rinunciare al progetto.
La multinazionale Chevron è stata piegata dalle proteste, sospende le attività di ricerca a Silistea, municipio di Pungesti e si ritira dalla Romania. Nelle ultime settimane migliaia di rumeni hanno protestato con la Chevron che aveva programmato lavori per lo sfruttamento del gas. Il blocco del cantiere è stato motivato dal rifiuto categorico della tecnica conosciuta come "fracking", vale a dire frattura idraulica.
Le proteste degli ambientalisti -che effettuarono una marcia nella capitale Bucarest presso gli studi televisivi- mettevano in evidenza l'insensato e pericoloso meccanismo di rompere la roccia mediante l'infiltrazione di milioni di ettolitri d'acqua, con l'aggiunta di una miscela chimica molto tossica, per "liberare" il gas.
La multinazionale USA ha preferito rinunciare al progetto.
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